Pugno di ferro da parte del calcio che ha deciso di combattere definitivamente la pirateria e chi ne fa uso.
Dura presa di posizione da parte dei vari campionati che hanno deciso di contrastare in maniera dura la pirateria. Pratica illegale considerata a tutti gli effetti il male del calcio, si stima che solo l’ultimo anno lo sport più seguito abbia perso qualcosa come 250 milioni di euro a causa delle varie piattaforme che offrono la possibilità di seguire gli incontri senza abbonarsi.
O per lo meno senza la possibilità di abbonarsi ai canali ufficiali che hanno acquisito i diritti di trasmettere le partite. Purtroppo, al contempo, si prevede che questa pratica è destinata ad aumentare ancora nei giorni a venire. Per questo le Federazioni hanno deciso di scendere il campo con il pugno di ferro.
Qualche decennio fa la fetta più grossa per quanto riguarda i guadagni dei club era direttamente collegata al pubblico e al botteghino. Più i tifosi compravano materiale del proprio club del cuore e andavano allo stadio, e più le società avevano la possibilità di fare cassa. Oggi non è più così, adesso le squadre si sostengono soprattutto con i diritti televisivi. Persi quelli rischia di sparire definitivamente anche in calcio.
Il calcio contro la pirateria: due tifosi finiscono in tribunale
Per questo in giro per l’Europa c’è chi ha deciso di adottare la più severa delle politiche: due tifosi sono già stati condannati. Il motivo è la violazione dei diritti di proprietà intellettuale ed è successo in Spagna. Le persone individuate al momento sono i gestori di siti e piattaforme illegale che trasmettevano gli incontri calcistici senza esserne autorizzati.
Tuttavia, questo non esclude che presto le sanzioni potrebbero arrivare anche nei confronti di chi usufruisce del servizio, e non solo per chi lo mette a disposizione. Due condanne esemplari dunque da parte della Liga spagnola che ha visto i due venir condannati a sei mesi di carcere e a dover pagare una multa, per risarcimento danni, pari a 75 mila euro.
Il primo dei condannati è stato anche inibito dalla gestione di pagine web di qualsiasi tipo. Insomma, si tratta di una condanna storica dovuta ad una politica che da qui ai prossimi mesi, se non già nelle prossime settimane, potrebbe espandersi anche in tutto il resto del continente, Serie A inclusa.