La società giallorossa ci sta provando visto anche il contratto in scadenza e il feeling ritrovato tra la gente e il calciatore
Da epurato e odiato, quasi, a eroe o giù di lì. Quello che sta succedendo a Lorenzo Pellegrini da quando Gasperini gli ha dato la maglia da titolare nel derby è incredibile. Non nuovo al giocatore perché un’esperienza simile l’aveva già provata l’anno scorso con Ranieri e sempre contro la Lazio, ma poi non ha sortito l’effetto che sta avendo adesso.
La gara contro la Lazio, il gol decisivo nel derby e la prestazione nella partita, ma anche in quella successiva contro il Nizza e poi infine contro il Verona dove ha giocato per la prima volta novanta minuti senza essere sostituito da Gasperini. E questo vuol dire tanto, sicuramente che il tecnico ci punta e non è più un oggetto estraneo.
Pensare che l’inizio del campionato fu traumatico, con il tecnico che disse ai quattro venti e senza alcun tipo di filtro che la società voleva disfarsi del giocatore ma che non era stato possibile farlo per una questione di accordo in extremis con la Fiorentina, ad esempio, quindi è dovuto restare, con l’allenatore che l’ha ricostruito e il fantasista che si è messo a disposizione e soprattutto si è messo sotto a lavorare.
Per Gasperini è stata quasi una casualità lavorare con questo ragazzo e alla fine ha fatto in modo che potesse essere utile e soprattutto tornare utile a lui e alla squadra. E Pellegrini ha risposto alla grande con un gol, assist e partite da vero capitano e anche da giocatore importante quale è sempre stato. I tifosi l’hanno salutato e celebrato dopo il derby, come era naturale, ma adesso lui ha continuato e non si è fermato al derby.
Talmente sta facendo bene che lo stesso Massara, che non era convinto della permanenza del giocatore in estate e l’ha detto pubblicamente e senza nascondersi, ora ha cambiato un po’ il tiro, tanto da spiegare che nel calcio le “cose cambiano all’istante e tutto può essere messo in discussione in poco tempo“. Traduzione: la possibilità che Pellegrini rinnovi c’è, eccome.
Niente è scontato, anche perché la Roma deve fare ufficialmente i suoi passi anche perché il giocatore ha il contratto in scadenza a giugno del 2026 e da parte sua serve anche un passo in avanti e soprattutto una predisposizione alla riduzione dell’ingaggio, di sicuro non a 4 milioni di euro ma a meno. Si potrebbe partire dai 2,5 e spingersi fino a 3 per quattro anni.
E la palla passerebbe al giocatore, libero di dire di sì o no. Ma da parte sua sarebbe il primo vero passo verso la fine della carriera in giallorosso, semmai dovesse dire di sì. Si parla e si vede.
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