Serie A in lutto: tutto il calcio italiano piange per la scomparsa di una figura che, in modo molto particolare, ne ha fatto la storia.
Un grave lutto ha colpito il mondo del calcio nel nostro paese e tutti i suoi numerosi appassionati. È stata di recente comunicata la morte di una figura che, anche se forse suonerà sconosciuta ai più, ha fatto la storia di questo sport in Italia e non solo. Diverse decine di anni fa, una sua intuizione si rivelò assolutamente pionieristica e rivoluzionaria, facendo fare un grosso passo avanti a questo sport. Una decisione che, di fatto, ha plasmato una parte del calcio che conosciamo oggi.
Infatti, la storia di uno sport come questo non la fanno solo giocatori, allenatori e dirigenti sportivi. Ormai da moltissimi anni il calcio è anche un fenomeno commerciale, tra i più ricchi e profittevoli nel nostro paese. E una parte di questa storia è stata scritta da Marino Mignini, imprenditore umbro e presidente della Mignini & Petrini spa. Classe 1933, laureato in Economia e Commercio, Mignini divenne una figura molto nota nel settore imprenditoriale italiano.
Iniziò a lavorare negli anni Sessanta nel Pastificio Ponte di Ponte San Giovanni, vicino Perugia, e in breve scalò i vertici societari fino a ricoprire la carica di amministratore delegato dell’azienda. Sotto la sua gestione, il pastificio è asceso alla fama internazionale, grazie agli investimenti all’estero. Nel 2007 aveva poi creato la Mignini & Petrini, azienda specializzata nella produzione di mangimi zootecnici, oggi amministrata da suo figlio Mario.
Addio a Mario Mignini, l’imprenditore che ha scritto una pagina di storia della Serie A
La sua morte non ha colpito solo il mondo dell’imprenditoria ma, come detto, anche quello del pallone. Mignini, a differenza di altri suoi colleghi, non ha mai acquistato club di calcio, ma ha lasciato il segno in questo ambiente in tutt’altro modo. Nella stagione 1978/1979, si accordò con il presidente del Perugia Franco D’Attona per far comparire sulle maglie del club umbro il nome del Pastificio Ponte.
Una decisione storica, perché per la prima volta in Serie A appariva ufficialmente uno sponsor di maglia (anche se c’erano stati i precedenti, un po’ diversi, del Talmone Torino e del Lanerossi Vicenza). Una decisione che è poi dilagata e oggi rappresenta la norma nel calcio a livello globale, e che all’epoca portò molta fortuna al Perugia. Il club allora allenato da Ilario Castagner raggiunse infatti uno storico secondo posto in Serie A, senza perdere neppure una partita.