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Inter-Milan, un derby di ideologie più che di campo

Published by
Giancarlo Spinazzola

Inter-Milan, domani la stracittadina alle ore 18: un Derby di ideologie più che di campo. Il pensiero di Enerix sulla supersfida

Domani alle 18 scenderanno in campo Inter e Milan più che un derby prettamente calcistico nonostante entrambe le squadre siano a pari punti e abbiano fatto entrambe bottino pieno nelle prime tre giornate, domani scende in campo quello che è un derby ideologico tra due società che hanno scelto un approccio completamente diverso al calcio. 

Rafael Leao e Nicolò Barella nell’ultimo Derby (Ansa Foto) – Controcalcio

Nel calcio di oggi si possono scegliere due strategie; dedicarsi, andando a sfruttare quella che è la bolla calcistica sapendo che tramite alcuni sotterfugi riuscirai sempre a cavartela, oppure sfruttare una strategia pulita, sostenibile che porta sicuramente ad avere vantaggi e risultati nel tempo.

Da una parte abbiamo il Milan, società che ha iniziato un progetto sostenibile da quattro-cinque anni; iniziato con Elliott che aveva deciso, dopo il mancato pagamento di Yonghong Li, di sviluppare quella che sarebbe stata una strategia rivelatasi poi di successo sfruttando giocatori rivendibili, da far crescere in casa, andando a costruire una base di giocatori forti, giovani ed interessanti che nel tempo sarebbero potuti crescere permettendo di venderli a prezzi più alti.

Di grandi cessioni, nel corso degli ultimi anni, nel Milan non ve ne sono state perché i rossoneri non hanno bisogno di effettuare grandi cessioni. Si passa a RedBird, poi che acquista il Milan da Elliott per circa 1,2 miliardi di euro e da subito, a causa del mancato mercato dello scorso anno, decide di imporsi in modo importante sul mercato italiano, con operazioni importanti.

Cede un big perché conscio di poter costruire qualcosa di davvero importante avendo una base solida ed investendo tanto ed in modo oculato. E il Milan l’ha dimostrato nelle prime tre giornate.

Inter-Milan, la posizione dei nerazzurri

Dall’altra parte abbiamo un club che ha sempre cercato di costruire un instant team, a partire dall’Ad Giuseppe Marotta, dirigente vincente che ha dimostrato di essere molto bravo in quello che riguarda lo sfruttare i sotterfugi calcistici per cercare di uscirne il più pulito possibile.

inter-Milan, l’Ad dei nerazzurri Giuseppe Marotta (Ansa Foto) – Controcalcio

Nel corso degli ultimi anni l’Inter è stata sempre costretta a cessioni importanti, sempre costretta a ricapitalizzazioni importanti perché il mercato dell’Inter fino all’anno scorso non è mai stato sostenibile. Un mercato fatto di cessioni importanti che permettevano di indebitarti ulteriormente quell’anno per poi andare a recuperare l’anno dopo. Quest’anno è andata in maniera analoga, anche se in modo più attento perché ha fatto plusvalenze importanti e se andiamo a vedere i riscatti obbligatori, l’Inter è praticamente in pareggio.

Marotta e la dirigenza hanno capito la necessità di andare ad applicare una strategia a lungo termine perché altrimenti non si fa altro che sfruttare quella che è una bolla. Inter e Milan scendono domani in campo con due valori completamente diversi, con due ideologie calcistiche diverse. E vediamo chi la spunterà; se il bello e il buono o se il grande ma buono per niente.

A cura di Enerix

Giancarlo Spinazzola

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