Il momento è di quelli forti in casa Juve: il club bianconero non vuole mollare, ma è caos nello spogliatoio. Cosa è successo dopo il match
Non è felice Luciano Spalletti dopo il pareggio con la Fiorentina ultima della classe. Non può essere contento dopo aver portato a casa tre pareggi in quattro partite, gli ultimi contro avversari sulla carta abbordabili e che avrebbe potuto permettere alla Juve di recuperare terreno sulle prime.

Invece no, gran gol di Mandragora, spinte, folate e poche occasioni: la Juve torna a casa solo con un altro punticino che fa male contro i rivali di sempre. E che non può essere abbastanza per rendere sereni per il prossimo futuro. Le ambizioni sono il calo, neanche il cambio di allenatore sta riuscendo a dare la scossa che ci si aspettava. E i tifosi sembrano rassegnati.
Spalletti fa l’appello e tuona: “Non possiamo fare questi errori”
Tutti a testa bassa e negli spogliatoi. Non sappiamo cosa passasse nella mente dei calciatori in quel momento, ma a fine gara nessuno ha sorriso in casa Juve. Che sia sintomo di qualche crepa anche nello spogliatoio? C’è chi lo sussurra al di fuori dell’ambiente bianconero, ma forse è anche positivo.

Essere felici dopo un altro pareggio non è proprio da Juve. E il meno soddisfatto è stato ancora una volta Spalletti, con i suoi classici mantra. Vuole maggiori verticalizzazioni, trovare i calciatori tra le linee, innescare Yildiz con più continuità. E soprattutto la sua squadra non può subire i momenti della partita, a volte abbassandosi troppo, a volte lasciando il possesso.
L’idea che sia stata costruita male resta visibile, ma ora bisogna trovare soluzioni urgenti per non vedere le altre scappare e un’altra stagione in fumo.
Il cambio tattico e cosa rimane
I primi semi del 4-3-3 sono stati seminati, con una posizione ibrida per Koopmeiners, forse l’unico davvero rivitalizzato dalla cura Spalletti. David e Openda sembrano ancora lì per caso e il tecnico di Certaldo non ha fatto sconti (per poi pentirsi): solo pochi minuti per loro.

Sarà una Juventus ancora diversa in Champions League: i tifosi lo sperano, ma in questo momento conta solo prendere fiducia e vincere. Quella che neanche il nuovo allenatore sta riuscendo a dare fino in fondo. Senza nascondere del tutto gli evidenti limiti tecnici di alcuni.