Periodo difficile in casa bianconera, soprattutto per alcune scelte che dovrebbero essere fatte sia per il futuro tecnico ma anche di giocatori
Se le cose non sono difficili in casa Juventus, quasi non si va avanti. Prima con Thiago Motta, poi con Giuntoli, con situazioni che generavano confusione e tanto altro, ora con Comolli e con lo stesso Tudor, il copione non è che sia cambiato poi così tanto. Ma si va avanti anche se tra i due attuali, dirigente e tecnico, non è che ci sia tutto questo feeling.
Per quello che sta succedendo e per come è andato il mercato, ma anche per come si esprime la squadra in campo, sembra quasi che ci siano due anime ben distinte all’interno della società. Due situazioni che non sembrano incontrarsi mai, che viaggino su due rette parallele senza mai avere la possibilità di poter coincidere con il percorso.
Sembra essere il cammino di Tudor alla Juve, ma anche quello di Comolli che prima individua un direttore sportivo, poi pensa a un altro, fino a voler portare quello che conosce meglio e che, forse, non è poi così avvezzo al mercato italiano. Basta vedere come si tra trattando la situazione legata al rinnovo di Yildiz, il fenomeno bianconero, il giovane talento su cui poggiare le fondamenta della nuova Juventus. E’ vero che l’anno scorso è stato siglato un rinnovo fresco, ma è altrettanto vero che nel calcio le cose possono cambiare dal giorno alla notte, soprattutto se dal campo arrivano prestazioni più che convincenti.
Più di qualcuno in società sembra quasi infastidito dal fatto che un ragazzo possa già avanzare pretese o nuove pretese quando il suo stipendio è stato ritoccato da poco più di un anno, ma se il giocatore in questione illumina e fa bene con assist e gol, è normale che su di lui possano aggirarsi altre squadre che, ingolosite dalla sua bravura e dal fatto che prende poco meno di 1,5 milioni di euro, possano informarsi con i rispettivi procuratori. Non è mai bello, ma il calcio è così che funziona. E non da adesso, ma da sempre.
Che il Chelsea o il Bayern Monaco, o il Psg si possano interessare al giovane turco è normale, un po’ meno che la Juventus, avendo un talento in casa di questo livello, ancora non l’abbia blindato come si fa in questi casi. In Premier c’è il Chelsea che è quello più convinto sulla forza del giocatore, tanto da mettere sul piatto 70 milioni di euro, una proposta respinta con forza dalla Juventus. Ma nessuna di queste demorde e gli agenti lo sanno, per questo stanno trattando con la Juve per trovare un’intesa sul contratto, ma non è così semplice come poteva sembrare, e questo perché chi è interessato al ragazzo ha fatto arrivare proposte da mille e una notte, tanto che si parla di circa 5-6 milioni di euro a stagione e a salire.
In tutto questo c’è la situazione legata all’allenatore che, al di là delle simpatie o del feeling con Comolli, è e resta appeso ai risultati come se su di lui penda una decisione che prima o poi dovrà essere presa. E riguardo a questo, la Juventus avrebbe già inviato messaggi, se non addirittura contattato Mancini e Spalletti con situazioni diverse l’uno dall’altro.
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