Simone Inzaghi ha scelto: addio all’Inter e arrivo all’Al Hilal, che da mesi ha tentato l’allenatore con una ricca offerta. I retroscena sull’affare
L’Inter è pronta ad aprire un nuovo ciclo, ma intanto oggi se n’è chiuso uno di quattro anni, che ha portato uno scudetto, diversi trofei nazionali e due finali di Champions League (perse). Simone Inzaghi, nell’incontro avvenuto oggi con la dirigenza, ha deciso di dire addio al club che ha portato a ottimi risultati negli ultimi quattro anni, nonostante un finale non degno del percorso fatto insieme.
Il tecnico di Piacenza ha scelto di dire sì alla ricchissima offerta dall’Arabia Saudita, che porterà in cassa 50 milioni di euro per due anni (con opzione per il terzo). Probabilmente, non si tratta di una decisione presa nelle ultime ore, ma in ballo da tempo e che su cui Inzaghi e la sua famiglia avranno meditato a lungo.
Sono arrivati i ringraziamenti dell’Inter e la lettera doverosa del tecnico per il club e i suoi tifosi, ma Damiano Er Faina, oltre le dichiarazioni di facciata, ha fatto il punto anche sui motivi dell’addio.
Secondo Coccia, uno dei motivi che ha portato all’addio di Inzaghi è il piano sul mercato: “La decisione arriva dal fatto che l’Inter non vuole fare 200 milioni di mercato”. E ancora: “L’Inter non vuole fare il mercato del Psg o del Bayern Monaco, vuole fare un mercato normale, con calciatori normali come Tchatchoua, Luis Henrique, Sucic, ma non parliamo del mercato del Bayern o del Psg“.
“Serenamente, stringendosi la mano, le parti si sono dette addio. Nessuno ha cacciato nessuno, nessuno ha mandato via nessuno: Simone Inzaghi è andato all’Al Hilal, giocherà il Mondiale per club, avrà a disposizione uno squadrone. E occhio a Simone Inzaghi al Mondiale per club”, ha continuato Er Faina.
Aggiunge anche un retroscena molto importante, che riguarda sempre la Serie A: “Ederson è molto legato a Inzaghi sulla panchina dell’Al Hilal, quindi seguiamo anche questa situazione. Io vi dico semplicemente: pensate di esservi liberati di Inzaghi in Italia? No, no. Un anno, forse due a 60 milioni”.
Insomma, il tecnico ha cercato di fare il salto di qualità nella costruzione della rosa attraverso il percorso in Arabia Saudita. E vedremo se avrà ragione.
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