La società rossonera è ancora e sempre alle prese con l’arrivo del nuovo dirigente che deve fare anche il mercato
Non sempre chi si sente di essere più forte e più grande (e più potente) alla fine riesce sempre a spuntarla. Anzi, più si va avanti e più il Milan, sul caso legato alla scelta del futuro direttore sportivo si sta dimostrando di essere una società a livello dirigenziale piccola e sempre più in piena confusione. Ma tutto questo non fa che degenerare una situazione che leggera non è.
Gente come Galliani o Braida o anche altri grandi ex dirigenti rossoneri non si sarebbero mai comportati in questo modo, non avrebbero mai rinviato o fatto questo tira e molla stucchevole e disarmante anche per gli stessi tifosi. Il massimo dirigente milanista Furlani, magari bravo a scegliere sponsor o a muoversi in ambito economico-finanziario, sulla querelle del direttore sportivo sta facendo una pessima quanto mai imbarazzante figura.
Una telenovela che sta andando avanti da troppo tempo e che, pare, sembra stia stufando e innervosendo anche Cardinale che non ne può più di questi continui ribaltamenti. Prima Ibra che porta avanti il discorso con Tare e praticamente chiude, ma Furlani non è convinto e rimescola tutto fino a chiudere con Paratici per poi fare un passo indietro per via della situazione legale dell’ex dirigente della Juventus, squalificato fino a luglio.
Ma era una cosa che sapevano tutti. Poi risale Tare, poi D’Amico e ancora Tare con l’intermezzo di altri, con la maggior parte, tranne l’ex Lazio, che sono tutti sotto contratto. E chissà perché sono sotto contratto. Furlani tratta il direttore sportivo come se fosse un calciatore e lo cerca come se stesse andando sul mercato, quando in realtà ci sono i rapporti e i contratti siglati con altre squadre. E alla fine, pur senza mai essere nominato dal Milan, ecco che esce Percassi e blocca D’Amico, il suo direttore sportivo che piace al Milan.
Il patron dell’Atalanta, indispettito, esce allo scoperto e blocca tutti. Il suo dirigente è sotto contratto fino al 2027 e non ha alcuna intenzione di disfarsene. Non lo dice apertamente ma forse più avanti lo farà anche, ma se il Milan vuole così tanto D’Amico dovrà pagarlo o quanto riconoscere qualcosa al club di Bergamo. Una bella bagarre. C’è da dire però che lo stesso Percassi pensa lui a Tare, anche perché conosce bene il calcio e sa che D’Amico potrebbe anche volersene andare a fine stagione e non resistere al richiamo del Milan.
Il Milan si sta comportando in modo pessimo, anche perché è chiarissimo che Furlani sta cercando di prendere tutti tranne Igli Tare che sarebbe pronto e disponibile a lavorare da subito. Ed è Ibrahimovic che sta tentando di convincerlo a non essere più a disposizione. Chiede pazienza il dirigente svedese, anche se allo stesso tempo pretende da Furlani che si faccia chiarezza in tempi breve. Il Milan non può più aspettare.
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