L’ex dirigente della società rossonera esce allo scoperto e spiega tutta la sua delusione per l’eliminazione: “Un peccato perché il Feyenoord era più debole”
Una delusione cocente per tutti i tifosi milanisti. Uscire così dalla Champions fa molto male e digerirla non è semplice, nemmeno per un grande ex dirigente del Milan che nella sua storia ha vinto tutto quello che si poteva vincere come Ariedo Braida. Lui ha portato a Milano campioni incredibili come Kakà, ma tanti tanti altri. “Vedere il Milan ridotto così fa un po’ male, e dispiace dirlo ma Theo ha sbagliato e ha grandi responsabilità per l’eliminazione“, ha detto l’ex dirigente con grande amarezza a Controcalcio.com.
Quello che non riesce a mandare giù, Braida è che praticamente il Milan “aveva la partita in controllo e vedere vanificato tutto così per una scemenza di quel genere, è un grande peccato”. L’ex dirigente ha lavorato con Silvio Berlusconi, era Braida che portava i campioni a Milanello e per il tifoso rossonero Braida Theo “resta un grande giocatore ma ha sbagliato troppo, nel senso ne combina di tutti i colori”
E il riferimento non poteva non essere a Silvio Berlusconi che amava e adorava i giocatori di talento, tanto ce Braida afferma: ” Se ci fosse stato Berlusconi, un giocatore come Theo, così talentuoso, avrebbe fatto di tutto per parlarci e non portarlo a errori di questo genere che ti possono decidere anche una stagione, e la responsabilità è tanta. Ma alla fine lo avrebbe perdonato“.
Un’espulsione che “è costata cara alla squadra”, il parere di Braida che poi, parlando a proposito di campioni, l’ex dirigente spiega che quando “si è campioni lo si deve dimostrare anche e soprattutto in determinati frangenti“. Un vero peccato perché “la partita era in controllo e quella stupidaggine ha precluso ogni cosa anche perché si è visto chiaramente che la squadra è andata in difficoltà. Anche in dieci, in qualche modo si può cercare di fare qualcosa, ma il Milan è difficoltà, e si vede chiaramente”
Sull’importanza della Champions League, Braida non ha dubbi di nessun genere: “Era importante e vitale per noi quando ci giocavamo ed eravamo abituati ad arrivare spesso in fondo o comunque vicini, figuriamoci adesso. Anche per questo le responsabilità sono tante e pesanti, anche perché non è la prima volta che questo ragazzo si lascia andare a situazioni di questo genere“.
Una stagione da dimenticare dicono in tanti, anche se per Ariedo Braida si può ancora rimettere a posto a patto che i dirigenti facciano il loro compito e i giocatori col tecnico pure: “Oggi un certo tipo di stile anche nel fare determinate cose manca, questa è la mia opinione, un’umile opinione da uno che è appassionato di calcio e ha fatto un po’ di cose nel calcio…”.
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