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Serie A, calciatori in rivolta: scatta l’allarme, non vogliono più giocare

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Salvatore Ioime

Un altro terribile annuncio in Serie A: i calciatori non vogliono più scendere in campo, ecco l’allarme decisivo in Italia. Cosa sta succedendo nelle ultime ore?

Ancora una criticità nel mondo del calcio italiano ed internazionale. Ecco l’allarme scattato anche nelle ultime ore, ma il problema va avanti da tempo: ecco cos’è emerso nelle ultimissime ore per giudicare apertamente tutto quello che è successo. L’intervento dell’AIC che ha voluto così esprimersi su questa problematica.

Serie A, scatta l’allarme dei calciatori: non vogliono più giocare

 

Un momento decisivo per analizzare il problema del calcio generale e anche quello italiano. I calciatori non vogliono più giocare così tante partite, ecco la soluzione. Un intervento mirato anche a quanto riguarda la qualità del gioco che non è più quella di una volta: ecco la rivolta dei calciatori italiani.

Serie A, arriva la denuncia: interviene anche l’AIC, la verità

Una voglia pazzesca di sistemare ogni dinamica intorno al mondo del calcio. Ecco la volontà dei calciatori in ottica futura, cosa succede. Ecco il pensiero del presidente dell’AIC, Umberto Calcagno, che ha rincarato la dose sull’argomento: troppe partite? Questo è quello che si chiedono tutti gli addetti ai lavori.

Serie A, calciatori in rivolta in Italia: la verità – Lapresse – controcalcio.com

 

Pochi minuti fa è intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1, Umberto Calcagno, che ha evidenziato alcune problematiche dei calciatori: “I top player potrebbero arrivare a 85 partite nel corso di una stagione sportiva senza soluzione di continuità rispetto alla precedente“. Il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori (AIC) ha cercato così di analizzare con razionalità i nuovi spunti con la creazione del Mondiale per Club 2025.

Successivamente anche la qualità sta calando visto che i ragazzi giocano ormai tantissimo. Calcagno ha denunciato così anche i pochi allenamenti che effettuano tra una settimane e l’altra con poco recupero tra una sfida e l’altra. Infine, lo stesso presidente dell’AIC ha rivelato le prossime mosse da fare: “Bisogna sederci tutti quanti allo stesso tavolo per arrivare ad accordi collettivi per i periodi feriali che oggi non ci sarebbero più”. Ormai la stagione diventa sempre più lunga con numerose date da cerchiare sul calendario: è proprio questa la denuncia dei top player sempre impegnati su più fronti da luglio fino a giugno successivo.

Una differenza sostanziale con il passato con una modifica globale di tutto il calendario. Servono così interventi mirati per risolvere definitivamente questa situazione cruciale in ottica futura.

Salvatore Ioime

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